lunedì 2 luglio 2012

No Gas: Capua contro l'ennesimo ecomostro

tn_2012-06-30_09-55-12_414(da www.infoaut.org)
 
Dopo diverse settimane di agitazione in città e nei paesi limitrofi, è sceso oggi in piazza il Movimento No Gas, che ha sfilato per le vie di Capua esprimendo un forte dissenso nei confronti del progetto di costruzione di un gassificatore in questo angolo della provincia di Caserta.

Un primo appuntamento chiamato direttamente dal movimento No Gas, che ha espresso, dopo le varie contestazioni ai consigli comunali in cui si discuteva la realizzazione dell'impianto, la volontà di dettare in prima persona l'agenda politica sul tema del gassificatore.

Un corteo determinato ha toccato quindi i punti nevralgici (Torri Federiciane, Comune, Piazza dei Giudici) della città per comunicare l'opposizione ad un progetto di "sviluppo" nocivo per il territorio e gravido di profitti solo per i costruttori dell'impianto e per quei soggetti istituzionali e mafiosi che vorrebbero lucrare sul ciclo e la gestione dei rifiuti.

Ad aprire il corteo, dopo una prima fila di donne e bambini che esponevano cesti con prodotti tipici della zona le cui coltivazioni sarebbero senza dubbio danneggiate dall'ennesimo ecomostro, uno striscione astato con scritto "No al gassificatore, nè a Capua nè altrove, No Gas in ogni città e in ogni paese" che testimoniava la voglia del movimento di sottrarre Terra di Lavoro ad una gestione dei rifiuti vantaggiosa per pochi ma estremamente dannosa per altri.

Il sindaco di Capua Antropoli, esponente primo della volontà di costruire l'opera, così come il presidente della provincia Zinzi e l'assessore all'ambiente Mastellone, sono stati fortemente contestati dal corteo. Comitati,associazioni,centri sociali ma tanti singoli cittadini e singole cittadine hanno preso parte al corteo.

Numerose anche le bandiere No Tav, a testimoniare l'inquadramento nazionale di una lotta che riguarda non solo la Campania e la provincia di Caserta, poichè reca in nuce quelle stesse contraddizioni riscontrabili in tutto il paese quando si parla di speculazione ed attacco ai territori.

Il movimento ha già rilanciato per una prossima assemblea popolare il 6 luglio, dove dare continuità ad un percorso di lotta che non vuole ridursi ad alcuna mediazione con le istituzioni del malaffare e condurre una battaglia che porti all'annullamento del progetto e ad un cambio complessivo di gestione di questi aspetti così cruciali per il territorio dell'Agro Caleno.

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