mercoledì 27 giugno 2012

Capua - No gas in corteo contro il gassificatore

 Capua - No gas in corteo contro il gassificatore

bfbfSabato 30 giugno, il movimento No Gas scende nuovamente in piazza per un corteo che attraverserà le strade di Capua per ribadire il forte no alla costruzione di un Gassificatore proprio nel territorio del comune dell’antica città di Terra di Lavoro. Il concentramento è previsto per le ore 9 presso le Torri Federiciane a Capua e la Rete Calena Beni Comuni invita tutti coloro che vogliono difendere il territorio casertano dalla devastazione ad aderire alla festosa e colorata manifestazione, promossa da una serie di realtà, tra cui la Piccola Libreria 80mq di Calvi Risorta, il centro sociale Tempo Rosso di Pignataro Maggiore e l’associazione Beyourself di Sparanise.
Con il termine gassificatore si intende un impianto che a partire da vari materiali e diversi tipi di rifiuti, può ricavare combustibili gassosi utilizzabili per la produzione di energia. Costruiti per essere una alternativa agli inceneritori, hanno però lo stesso effetto di questi ultimi per quanto riguarda i possibili danni all’ambiente ed anche a livello normativo il gassificatore è parificato proprio ad un classico impianto di incenerimento. Lo si potrebbe definire, quindi, come un inceneritore camuffato; cambia il nome ma non l’effetto nocivo. La costruzione del gassificatore a Capua rientra nel Piano Regionale per i rifiuti del 2012 promosso dalla Regione Campania, che prevede anche la costruzione di altri tre termovalorizzatori e la possibile apertura di nuove discariche a cielo aperto.
Il movimento No-Gas, movimento territoriale, popolare e multiforme nato diversi mesi fa proprio per opporsi a queste scellerate scelte imposte dall’alto, ha pochi ma fondamentali punti su cui basa il proprio dissenso, un dissenso ovviamente costruttivo che mira a creare una valida alternativa al sistema con cui sino ad oggi si è affrontato l’annoso problema della gestione dei rifiuti in Campania.
Da un lato c’è l’ennesimo impianto di trattamento termico dei rifiuti, deciso e voluto dalla solita classe politica e dirigenziale che impone importanti decisioni senza consultare la base, i cittadini che vivono quotidianamente un territorio già troppo umiliato. Dall’altro lato c’è un mondo che si nasconde dietro a due semplici parole, Rifiuti Zero, che per qualcuno possono rappresentare una utopia, un sogno irrealizzabile, ma per molti sono pratiche giornaliere: raccolta differenziata porta a porta, recupero della frazione "indifferenziabile" tramite impianti di trattamento meccanico manuale, corretto trattamento a secco dei rifiuti solidi urbani, riduzione alla fonte, riuso e riciclo della mataria, istituzione del registro dei tumori, filiera corta del trattamento dei rifiuti, difesa dei beni comuni, salvaguardia dell’ambiente, dell’aria e della terra tramite una bonifica di tutto il territorio di Terra di Lavoro.
L’alternativa all’odierna gestione del ciclo dei rifiuti esiste ed è già realtà in alcune comunità dell'Agro Caleno, che si sono anch'esse schierate apertamente in maniera contraria alla possibile costruzione dell'eco mostro a Capua. In testa c'è uno dei comuni più virtuosi d'Italia, ovvero Camigliano che già da diversi anni è in prima linea nella difesa del territorio, anche grazie al prezioso lavoro del sindaco Cenname. Il 14 giugno scorso è stata, invece, la volta del comune di Pignataro Maggiore, dove il consiglio comunale all'unanimità ha dato parere favorevole all'adesione alla strategia Rifiuti Zero. A breve anche i comuni di Sparanise e Bellone adotteranno tale provvedimento, che è solo l'inizio di un percorso che mira a sostituire l'attuale gestione dei rifiuti fatta di discariche, inceneritori e mega impianti costosissimi, con progetti che vedano la creazione di comunità ecologiche locali. (articolo tratto da you-ng.it)

L'appello per il corteo del 30:
Il movimento No-Gas, le comunità dell’Agro capuano e caleno, i comitati, i singoli cittadini, chiamano alla mobilitazione:
30 GIUGNO 2012
CORTEO CONTRO IL GASSIFICATORE DI CAPUA
Concentramento ore 9 presso le Torri Federiciane
Partecipiamo tutt* per ribadire il nostro secco “NO!”alla devastazione del nostro territorio e al trattamento termico dei rifiuti.
  • NO AL GASSIFICATORE
Né a Capua né altrove.
  • NO AI PIANI REGIONALE E PROVINCIALE DEI RIFIUTI
È necessario invertire la rotta e imporre dal basso le decisioni in merito al trattamento dei rifiuti, rifiutando le logiche che rispondono ad interessi di mafie ed affaristi.
  • RIDUZIONE ALLA FONTE, RICICLO E RIUSO DELLA MATERIA
Come alternativa all’odierna gestione del ciclo rifiuti, per Rifiuti Zero e per l’incremento dei livelli occupazionali grazie alla raccolta differenziata e a un corretto trattamento a secco dei rifiuti solidi urbani. Riduzione alla fonte, riciclo e riuso. No a discariche e/o ad impianti di trattamento termico (incenerimento, combustione, gassificazione, termovalorizzazione) dei rifiuti.
  • BONIFICA DEL TERRITORIO
In particolare a Capua: dal sito di stoccaggio del Frascale, alle campagne a ridosso della “Cittadella della monnezza” tra Capua, San Tammaro e Santa Maria La Fossa. Bonifica immediata anche del “Laghetto Degli orrori” di Casa Cerere.
Questi i pochi e fondamentali punti che i movimenti per la difesa dell’ambiente e del territorio, in provincia di Caserta e in tutta la Campania, mettono al primo posto nella propria agenda. Anche il movimento NoGas ritiene che il semplice “nimby-ismo” non possa essere la soluzione al problema del gassificatore.
Per questo motivo siamo contrari in generale al trattamento termico e indichiamo raccolta differenziata per il riciclo e il riuso, riduzione a monte degli imballaggi, come unica alternativa praticabile.
Il 30 giugno a Capua è solo una ulteriore tappa del movimento popolare per ribadire il nostro“NO!” al gassificatore, partecipiamo numerosi, palesiamo la forza e la determinazione delle comunità a non abbassare la testa: bambini, anziani, donne e uomini camminiamo insieme, fianco a fianco, per riaffermare la nostra volontà, contro la speculazione che da anni mortifica il nostro territorio.
Movimento NoGas
per info e adesioni: controilgassificatore@gmail.com

lunedì 25 giugno 2012

Sintesi Assemblea popolare “NO inceneritori, SI alternative!”


Assemblea popolare “NO inceneritori, SI alternative!”
Gerre de’ Caprioli 22 giugno 2012
SINTESI

Perché la costituzione del “Comitato No Inceneritori”?
Per denunciare scelte, progetti ed opere pubbliche mai presentate né condivise con la cittadinanza, cosiddette di pubblica utilità.
È pubblica utilità continuare a incenerire rifiuti in un'area e una Provincia che si colloca al primo posto per le neoplasie allo stomaco, che insieme a Brescia sono i capoluoghi lombardi più inquinati (Trenoverde 2012 – Ministero Ambiente), che condivide con Parma il primato nazionale di sforamenti del limite di polveri sottili (nei primi 100 giorni del 2012 più di 70 sforamenti quando il limite è di 35 giorni all'anno) disattendendo il principio di precauzione sancito dall'art.15 di Rio 20 nel 1992?È pubblica utilità insistere nella scelta di incenerire i rifiuti contravvenendo alla normativa europea che impone una precisa gerarchia di riduzione e riciclaggio dei rifiuti e far pagare ai cittadini le sanzioni del mancato rispetto?È pubblica utilità pagare il 40% in più di tassa rifiuti perché la raccolta differenziata rimane al di sotto del 50%, per i nove Comuni compresa Cremona che si servono da AEM, perché si deve alimentare l'inceneritore?È pubblica utilità bruciare il legno della raccolta differenziata anziché riciclarlo visto che la Lombardia insieme all'Emilia Romagna sono le due maggiori Regioni che importano legno per le industrie di pannelli truciolari?È pubblica utilità che il legno che servirà come combustibile per la centrale a biomasse in costruzione a Gerre arriverà per il 75% da Crema, Lodi, Rovato (Brescia e Bergamo), Pavia e sarà anche legno vergine?È pubblica utilità che la nuova centrale biomasse sia funzionale all'inceneritore e non sia stata aggiornata l'AIA?
È pubblica utilità che la centrale a biomasse (terzo inceneritore) ricada nella perimetrazione del PLIS del Po e del Morbasco e nell'ambito territoriale agricolo?È pubblica utilità che vengano aggiunte emissioni in atmosfera nella Pianura Padana nota come “camera a gas” essendo una delle cinque aree più inquinate d'Europa per morfologia, concentrazione di industrie, agricoltura e allevamenti intensivi, uso elevato di fertilizzanti e pesticidi?È pubblica utilità che la centrale si farà solo perché entro il 31.12.2012 potrà beneficiare degli incentivi pubblici che i cittadini stanno già pagando con la bolletta?È pubblica utilità che tutte le Istituzioni all'unisono parlano di agroalimentare in una Provincia con la mal'aria e con perdita progressiva di suolo fertile?È pubblica utilità non considerare i rifiuti come risorse che assicurerebbero rispetto dell'ambiente, della salute, creerebbero occupazione, libererebbero risorse per cittadini e imprese (quest'ultime abbatterebbero il costo delle materie prime del 60-70%) come già altre province virtuose stanno operando?È pubblica utilità che ad oggi non ci sia una legge che imponga un limite di impatto ambientale cumulativo di emissioni?È pubblica utilità sottrarre terreno fertile di categoria A quando la terra ci serve per vivere considerando che 3 abitanti su 4 vivono in nazioni debitrici ecologiche (WWF)? È pubblica utilità sottrarre terreni alla coltura di vegetali (nella nostra provincia già un terzo dei terreni) per l'alimentazione umana e animale mentre la richiesta di cibo a livello mondiale aumenta del 4% (causa della Primavera Araba)?È pubblica utilità non annullare il bilancio di CO2 e produrre ossidi di azoto, ossidi di carbonio, benzene, idrocarburi policiclici aromatici, diossine, polveri sottili e molte altre sostanze non ancora considerate dalla normativa, dannose per la salute (Direttiva 96/62/CE sulla Gestione e qualità dell’aria ambiente dei Paesi dell'Unione: “mantenere la qualità dell'aria laddove è buona e migliorarla negli altri casi”)?È pubblica utilità aver disatteso il Piano Provinciale dei Rifiuti che imponeva il raggiungimento di una raccolta differenziata pari al 60% al 31.12.2011 e del 65% al 31.12.2012?È pubblica utilità aver aumentato nel 2010 la produzione pro capite dei rifiuti del 1.1% rispetto al 2009 quando l'UE ne impone la riduzione (la produzione della provincia di Cremona in un anno è pari al volume di 2000 appartamenti!)?È pubblica utilità non produrre e utilizzare le materie prime seconde quale strumento di integrazione tra obiettivi di politica ambientale e di poltica economica stante il grave contesto economico della provincia di Cremona con tassi di disoccupazione superiore alla media regionale?È pubblica utilità il 50% di turismo nei rifiuti oltre provincia e sostenere costi pari a 41,9 milioni di euro annui quando province virtuose in altre regioni spendono la metà?È pubblica utilità che gli incentivi di 0,28 E/kwh a impianti agricoli fino a 999 KW realizzati, anche se non in funzione, entro il 31.12.2012 generando appetito speculativo di lobby industriali tedesche, del mondo agricolo e di interessi finanziari creano un grave problema di liquidità sociale alle piccole imprese?È pubblica utilità che 100 comuni su 115 nella nostra Provincia non garantiscono l'informazione sulla qualità dell'aria ai loro cittadini, fenomeno che riguarda la loro salute (Direttiva 1999/30/CE art.8)?

Per far incontrare ed unire cittadini che hanno voglia di “metterci su la testa”: per informarsi, conoscere, approfondire, esprimersi e proporre.

Per pretendere e promuovere “un’etica ecologica”: non possiamo assistere ad Amministrazioni che decidono e intraprendono opere pubbliche, e di pubblica utilità, senza preventivamente motivarle ai cittadini così che si formano ogni volta comitati contro. Agli Amministratori compete la responsabilità di motivare le scelte.

In quale contesto viviamo?
Nel mondo paesi come l'India e il Sud Corea hanno fatto scelte fortemente verdi nei loro pacchetti anti-crisi rispettivamente il 69% e il 34%. La domanda attuale di materie prime seconde, quelle ottenute dal riciclo dei rifiuti, è strutturalmente in crescita per le industrie manifatturiere, ma sarà soddisfatta sempre meno dall'Europa e sempre di più domesticamente dai paesi emergenti. Infatti Cina, India e Brasile avranno una crescita trainata dalla domanda interna, quindi la produzione resterà all'interno e il relativo rifiuto. Inoltre questi paesi hanno sistemi di gestione rifiuti che iniziano a strutturarsi (obiettivo al 2015 : 70% di recupero. In Italia nel 2008 era richiesto il 60%: la nostra Provincia di Cremona recupera la metà della sua raccolta differenziata che si è attestata nel 2010 al 59,6%, quindi ben lontano dall’obiettivo posto dalla legge!).
L’OCSE ha richiamato l’Europa a puntare su green economy ed efficienza energetica (valgono 5 milioni di posti di lavoro) indicando tre strumenti: supportare il ricollocamento alle imprese verdi, incentivare l’eco-innovazione e le tecnologie verdi, fare riforme fiscali perché il costo delle politiche ambientali non diventino barriera alle assunzioni. In Italia il gettito delle tasse ambientali è passato dai 49 ai 42 miliardi di euro dal 1999 al 2009, ma solo l’1,1% va a tutela dell’ambiente!

Il sistema del riciclo è una vera e propria filiera industriale: l’Italia è al 2° posto in Europa dopo la Germania. Eppure in provincia di Cremona crediamo che esistano solo gli inceneritori...
Il riciclo è una delle componenti più dinamiche della green economy e contribuisce ad affrontare alcune sfide: riduce i carichi ambientali (emissioni e risparmio di materie vergini e acqua), crea occupazione, rafforza le risorse base per l’economia. L’analisi di alcuni indicatori aiuta a sfatare i pregiudizi sul riciclaggio: il valore aggiunto per occupato è allineato alla media del settore manifatturiero, il costo medio del lavoro è inferiore alla media del manifatturiero, il settore presenta un alto tasso di investimento.
Ecco allora che il raffronto fra riciclaggio e incenerimento produce: un rapporto di 20 a 1 come fonte occupazionale, un notevole risparmio energetico (rifiuti=risorse), una consistente riduzione dei costi della tassa rifiuti. Gli impianti di riciclaggio possono essere collocati in aree dismesse e sono a scalare, ritornano l’investimento in due/tre anni, non usufruiscono di incentivi pubblici per false rinnovabili, fanno decadere le procedure d’infrazione dell’UE.

Alcune informazioni sulla “Centrale cogenerativa da 1 MGW a biomassa legnosa da raccolta differenziata” in costruzione.

Iter autorizzativo concluso nel 2010. I cittadini non sono stati minimamente informati, ma hanno iniziato a mobilitarsi in seguito all’inizio dei lavori di ruspe e trivelle di pochi mesi fa.
Nel Rapporto ambientale del 04/08/2010 si legge:
In premessa “il progetto architettonico dell’impianto è stato studiato per valorizzare l’integrazione dell’edificio nell’ambiente circostante, garantendo un’architettura di elevato pregio che richiamasse, anche nei materiali, il tema della biomassa e del teleriscaldamento”.

In merito alle componenti ambientali, per quanto la potenzialità dell’impianto risulti poco significativa, i criteri di progettazione della centrale sono stati improntati per garantire la massima efficienza energetica (il rendimento complessivo dell’impianto è superiore all’80% e soddisfa ampiamente i parametri di efficienza IRE e LT imposti dalla normativa) e il più rigoroso rispetto dell’ambiente. Con riferimento a quest’ultimo aspetto, l’impianto è equipaggiato con le migliori tecnologie per l’abbattimento delle emissioni gassose ed è stato progettato al coperto per limitare al massimo l’impatto acustico e visivo.

L’impianto ricade all’interno del perimetro del Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Po e del Morbasco normato all’art 15 delle NTA: sarà quindi necessario richiedere il parere dell’Ente gestore del Parco, vincolante ai fini dell’ottenimento dell’autorizzazione alla realizzazione dell’intervento.

L’area di intervento ricade nell’ambito della Classe di fattibilità geologica 3a, che prevede consistenti limitazioni alla trasformazione dei suoli.
Le Norme Tecniche prevedono che per interventi di nuova costruzione ricadenti in classe 3a venga redatta un’indagine geologica, idrogeologica, geotecnica e sismica al fine di definire le condizioni di suolo e sottosuolo con particolare riguardo alla caratterizzazione dei terreni di fondazione e alla sicurezza idraulica e idrogeologica del sito.

L’area dell’impianto, con la sola eccezione del bosco esistente, ricade nell’ambito territoriale “Agricolo”.

Dall’edificio A si accede al piano superiore dell’edificio B attraverso una sala espositiva vetrata sospesa (E) che prosegue il percorso espositivo anche all’interno dell’impianto vero e proprio attraverso un ballatoio all’interno della zona forno.
L’edificio C è l’edificio volumetricamente più imponente, e ospita l’impianto di combustione.
L’edificio D invece ospita la zona triturazione del materiale ligneo, che viene stoccato in un deposito all’aperto.

Analisi componenti ambientali:
• Tutela dell’aria: Il camino di scarico fumi, alto circa 24 metri, garantisce che il fumo sia rapidamente disperso in atmosfera.
• Impatto emissivo del nuovo impianto: sono abbondantemente sotto i valori limiti. Il nuovo impianto sarà dotato di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni al camino della caldaia a biomassa.
• Inquinamento acustico: compatibile e rispetta i lavori limite
• All’interno del perimetro dell’impianto possono essere identificate due potenziali sorgenti significative di campi elettromagnetici: il trasformatore e la linea di trasmissione in media tensione.

Prossima iniziativa a Luglio.
Grazie a quanti hanno partecipato.

Comitato No Inceneritori Cremona
blog: www.noinceneritoricremona.blogspot.com
pagina facebook: www.facebook.com/NoInceneritoriCremona

mercoledì 20 giugno 2012





Assemblea popolare
NO inceneritori, SI alternative!

Cittadini/e, in zona S. Rocco, dietro alla discarica RSU e il doppio inceneritore, che insieme ai quartieri: Ospedale, Bosco, Bagnara e Gerre sono tra le zone con la più alta concentrazione di impianti inquinanti di Cremona, sono iniziati da circa due mesi i lavori per la costruzione di una centrale a biomasse legnose, in realtà un terzo inceneritore.
Perché dire NO? Non facciamoci ingannare dalla parola “bio”, affermare che le biomasse sono una fonte di energia pulita è falso, Infatti inquinano più del metano e del carbone:
  • una centrale a biomassa ha una resa molto bassa, quindi non utile e tantomeno necessaria.
  • reca danno all’ambiente e alla salute, soprattutto in Pianura Padana, che compare già tra i territori più inquinati d’Europa ed a Cremona perché si aggiunge ai due inceneritori, all’inquinamento Tamoil ed alla Ex discarica S. Rocco da bonificare.
  • bruciare il legno è uno spreco di energia ed è antieconomico, perché riciclandolo si otterrebbero guadagni superiori e minor inquinamento ambientale.
  • produce ossidi di azoto che diventano particolato, ossia altre polveri sottili: a Cremona siamo già fuori legge con più di 60 giorni di sforamento in tre mesi contro il limite di max 35 giorni annui! Le polveri sottili sono causa di trombosi ed embolie polmonari come certificano i medici per l’ambiente (vedi Progetto ambiente e tumori su www.aiom.it).
  • le centrali a biomasse legnose sono classificate dalla legge del tipo “insalubri di prima classe” (la più grave).
  • noi cittadini non siamo stati minimamente informati ne chiamati in causa dall’Amministrazione comunale, eppure il progetto è stato approvato un anno e mezzo fa!

È indetta un'assemblea popolare informativa per tutti/e i/le cittadini/e il prossimo 22 giugno 2012 - ore 18:00 presso Piazza del Comune - Gerre de' Caprioli.

Sarà l’occasione per la raccolta adesioni del “Comitato No Inceneritori Cremona”, comitato SPONTANEO ed APARTITICO formato da tutti e tutte coloro che dicono:
NO CENTRALE BIOMASSE A CREMONA!”
In difesa dei beni comuni:
+ differenziata - produzione rifiuti
+ riuso/riciclo - discariche
+ recupero materia - costi
+ occupazione - malattie

Comitato No Inceneritori Cremona
blog: www.noinceneritoricremona.blogspot.com
pagina facebook: www.facebook.com/NoInceneritoriCremona
Comitato Difesa del Territorio
Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia